( Articolo di Guido Carione) La nostra amata sorella, suor Yulita, dopo 8 anni, lascia la comunità di Altavilla Silentina essendo stata trasferita a Pianura, in provincia di Napoli.
Durante la santa messa di oggi nella chiesa di Santa Maria ad Nives la comunità dei fedeli le ha dedicato un saluto speciale, che riportiamo di seguito:
Quando Bergoglio il 13 marzo 2013 fu eletto papa, nel suo discorso d’esordio disse che i cardinali erano andati a prenderlo “alla fine del mondo”, visto che lui proveniva dall’Argentina, strappando con questa frase un sorriso in tutti i fedeli.
Beh, un po’ la stessa cosa è accaduto con la nostra suor Yulita, proveniente dall’isola di Flores, in Indonesia, esattamente dalla città di Ende, un altro luogo lontano, ubicato alla fine del mondo.
Bellissima e famosa per la sua natura lussureggiante e selvaggia, l’Isola di Flores, dal portoghese isola dei fiori, fa parte delle isole della Sonda in cui sono presenti dei vulcani attivi: il più famoso dei quali è il Kelimutu.
Sarà probabilmente per questo che anche tu, suor Yulita, possiedi un carattere vulcanico. E’ un regalo della tua terra.
E che grande gioia e che grande regalo ci ha dato il Signore, facendoti giungere alcuni anni fa fino a noi, in Italia, in particolare ad Altavilla Silentina.
Non potevamo immaginare però oggi di ritrovarci a scrivere una lettera di commiato nei tuoi confronti visto che sarai trasferita a Pianura, in provincia di Napoli, la cittadina in cui nacque san Giustino Maria Russolillo.
C’è tanto dispiacere ed amarezza nel saperti andare via ma vogliamo esprimerti tutto il nostro affetto e la nostra gratitudine per quanto hai fatto nella nostra comunità.
La tua gioiosa presenza è stata sempre incentrata alla dedizione, alla preghiera e alla grande disponibilità verso tutti: bambini, famiglie, anziani e ammalati.
Sei stata, o lo rimarrai per sempre, un faro per tutti noi, e un punto di riferimento per la corale di Carillia, con la tua dolcezza nel suonare l’organo, lo strumento di Dio nato per la liturgia cattolica.
Ci sono tanti aneddoti che ti riguardano, cara suor Yulita, come quando fosti la prima ad avere l’ardire e il coraggio di salire nella macchina di Laura Taurone allorquando iniziò a guidare.
In quell’occasione Laura ti disse: “Io metto le marce, tu recita il rosario”. E a giudicare da come poi è andata le tue preghiere furono ascoltate. Vero, Laura?
C’è poi chi come Paola Di Poto ha superato la sua timidezza nel canto grazie a te. E te ne sarà sempre riconoscente.
Già, perché tu hai sempre incoraggiato le nostre coriste e, come racconta Milva, spesso dicevi loro che “il sacrificio nel fare le prove il Signore le avrebbe ricambiate in benedizioni”.
E le benedizioni non sono mai mancate.
In questa parrocchia hai collaborato con fede ed umiltà col nostro parroco, don Sebastian, regalandoci tanto amore e forza, illuminandoci nei sentieri della fede.
Qualcuno ha scritto che “Le suore sono come fiori bianchi, capaci di seminare pace nei cuori in tumulto.”
Come vedi ritorna il riferimento iniziale alla tua isola dei fiori, l’isola di Flores.
“Una suora” -ha scritto qualcun altro- è una melodia divina che risuona nell’eco del silenzio”, e anche qui il concetto ti si addice, visto le melodie che sei capace di suonare ed intonare.
Suor Yulita possiamo solo dirti, tutti noi, semplicemente grazie per tutto ciò che hai fatto.
Possiamo solo augurarci, ma ne siamo certi, che resteremo tutti nel tuo cuore come noi porteremo te nel nostro, lungo il cammino della nostra vita.
Grazie, suor Yulita