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Eboli: Grazie al coraggio della denuncia scatta il braccialetto elettronico per l’ex violento

DiAlfonso Verruccio

Ago 25, 2024

Parlare di violenza di genere resta, purtroppo, un argomento ancora spesso avvolto dal silenzio. I dati allarmanti che emergono dalle statistiche rendono evidente l’urgenza di affrontare questo fenomeno, soprattutto per incoraggiare chi subisce violenza a trovare il coraggio di denunciare e a rivolgersi a chi può offrire aiuto e protezione.

La vicenda di una giovane donna di Eboli rappresenta un esempio significativo di come un atto di denuncia, supportato dal giusto aiuto, possa trasformare radicalmente la vita di una vittima di abusi. Dopo essere stata vittima di abusi da parte dell’ex compagno, la giovane ha deciso di uscire dall’ombra grazie al supporto determinante del centro antiviolenza Ginevra, cav territoriale dell’ambito ASSI.

La denuncia degli abusi è stata il primo passo verso la sua libertà. Attraverso il centro, la donna ha potuto contare su una rete di sostegno psico-educativa e legale, che le ha fornito gli strumenti necessari per affrontare una situazione così complessa. In ogni fase di questo difficile percorso, è stata accompagnata da professionisti che l’hanno sostenuta fino a ottenere un risultato decisivo: l’applicazione di un braccialetto elettronico al suo aggressore. Questa misura restrittiva, collegata direttamente alle forze dell’ordine, è stata fondamentale per garantirle la protezione necessaria e per permetterle di ricostruire la propria vita senza il costante timore di nuovi episodi di violenza.

Il centro antiviolenza Ginevra si conferma, così, una risorsa indispensabile per tutte le donne che vivono in situazioni di pericolo. Il suo impegno non si limita all’assistenza immediata, ma mira a restituire dignità e autonomia alle vittime, aiutandole a superare il trauma e a ricostruire una vita serena e indipendente.

È fondamentale ricordare che denunciare la violenza non è mai semplice. Le vittime si trovano spesso a dover fronteggiare la paura, la vergogna e l’incertezza del futuro. Tuttavia, esistono strutture come il centro Ginevra, pronte a offrire aiuto in modo professionale e discreto, permettendo alle donne di non essere più sole e di contare su un supporto concreto e una rete di protezione efficace.

La storia di rinascita di Eboli è un invito rivolto a tutte le donne: non cedere alla paura, denunciare e cercare aiuto. Con il giusto sostegno, liberarsi dalla violenza e ricominciare a vivere è possibile.