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Altavilla Silentina e le sue bellezze

DiAlfonso Verruccio

Mar 2, 2024

(Articolo di Guido Carione)  Altavilla Silentina, con le sue belle borgate, con le sue bande musicali, col suo oro bianco, col suo preistorico insediamento in località San Lorenzo, con le sue suggestive tradizioni, con l’amore per sant’Antonio di Padova che il 13 giugno porta un popolo in processione per un intero giorno, col suo convento di padri vocazionisti fondato da san Giustino Maria Russolillo, è un paese straordinario, che non ti lascia indifferente.

In collina, nel capoluogo, come non rimanere ammirati dalla bellezza del centro storico e del castello medievale eretto, secondo la tradizione, da Roberto il Guiscardo e risalente all’XI secolo. Tanto bello e ricco di storia quanto poco valorizzato.
Un altro luogo in cui si respira la storia, seppur più recente, è Quota 424. In questa zona che gode di un panorama unico si svolsero importanti vicende belliche legate alla seconda guerra mondiale.

Nel comune di Altavilla Silentina, in località Feo di Borgo Carillia, è presente l’antica cappella della Madonna della Neve. In questo luogo ameno e suggestivo è possibile ritemprare lo spirito sotto le fronde della secolare quercia, avvertendo il lento ma continuo defluire del fiume Calore. Un fiume portatore di vita ma capace anche di incutere paura nella stagione delle piogge, a causa delle sue possibili esondazioni.

Borgo Carillia fino a sessanta anni fa denominata “Scanno”, si sviluppò negli anni ’40, grazie ad un processo di industrializzazione che diede vita agli stabilimenti S.A.I.M., una vera e propria “città nella città”, imponenti nella loro struttura e degni testimoni di ciò che viene definita archeologia industriale.

In pianura puoi ancora imbatterti, ed è una esperienza unica, in greggi di pecore che attraversano con naturalezza le strade dei borghi e che col loro fascino antico sanno sorprendere ed incuriosire i bambini, ammaliati da uno spettacolo semplice e vero che le città non possono e non sanno più dare.

C’ è da augurarsi che questi luoghi siano sempre preservati, guardando al futuro ma custodendone il passato. (foto Angelo Vitolo)