(Articolo di Ilaria Trotta). Attraversato il moderno abitato e oltrepassato il Municipio, si arriva a piazza Cucci, cuore dell’antico borgo, qui sorge il Palazzo ducale. Risale ad epoca antichissima, edificato intorno al XV-XVI secolo, attualmente chiuso al pubblico. L’impianto dell’edificio è rimasto quello risalente al XVII XVIII secolo, che trasformò la tipologia cinquecentesca ad L in quella a corte. La torre con colombaia, di base quadrangolare è di epoca normanno-sveva. Si tratta di un’ampia corte di pianta pseudo-rettangolare, delimitata da mura e da edifici. Vi si accede attraverso un portale in pietra intagliata, che mostra uno scenario molto suggestivo, dove gli elementi prevalenti sono: il pozzo laterale, due scale in pietra, il secolare platano centrale. Il pozzo, di stile cinquecentesco è a pianta quadrata, posto su due file concentriche di gradini; la vasca, in pietra lavorata, presenta le facce laterali interrotte da un pilastrino sporgente, a guisa di paraste, avente funzione di sostegno della struttura architravata superiore. Quest’ultima ha gli elementi elegantemente modellati da una serie di modanature. Le due scale esterne hanno, all’inizio della rampa, due gradini di invito e due elementi verticali in pietra lavorata sul fronte dei prospetti. Lungo il perimetro della corte è annessa la Cappella del Soccorso, della quale rimane il portale, il cui vano è in parte murato, recante rosette e simboli araldici sui conci di chiave, di imposte e alla base dei piedritti. Ad est la grande torre mastra dominava la Valle del torrente Molino; all’angolo ovest, la torre piccola, denominata torretta, si affacciava sulla Valle del Pozzillo. Il Palazzo Ducale era composto da due ali di fabbricato formanti un angolo retto, che uniti a due muri di cinta costituivano un quadrato nel quale era racchiuso un vasto cortile e al centro un pozzo in pietra lavorata. La famiglia del Duca abitava il braccio del palazzo ad ovest prospiciente piazza Mazzini, dalla quale si aveva l’ingresso attraverso il portone principale, ora murato, inquadrato da un portale di pietra, risalente probabilmente al ‘700, e forse anche al secolo precedente. Su questo ingresso si ergeva una torretta sormontata da una terrazza denominata Belvedere. La servitù ne occupava, invece, l’area orientale, con l’ingresso sull’attuale piazza E. Cucci. Entrambi in pietra calcarea locale, presentano morivi floreali alla base e all’imposta con l’arco, che reca in chiave l’effigie dei de Rossi. Il piano inferiore era adibito ad alloggio del comandante e dei soldati e per il deposito dei viveri. L’altra ala adibita ad alloggi per le famiglie della servitù e delle guardie, comprendeva la torre, la quale aveva un piano terreno trasformato in carcere per gli uomini e per le donne. Nel cortile del Palazzo Ducale vi è un pozzo, poggiato su due scalini con una pettorata di pietra dura lavorata, sopra vi sono due colonnette arricchite che si diparto dal suo bordo superiore, con arco, sopra cui poggia una statua di Venere ignuda, di marmo bianco, in atto di dormire, con due puttini; ed un’altra piccola Venere in piedi. Scomparsi i puttini e le veneri, rimane intatta la struttura con le sue varie modanature che risente dello stile tardo manieristico, fine sec. XVI, inizi sec. XVII. L’ingresso con la soprastante torre di cui parla l’Alberti e la torre colombaia esistono ancora. Nonostante le modifiche, l’immagine globale del castello è tuttora compatta e coerente. Il Palazzo Ducale è stato ristrutturato grazie ad un finanziamento avuto dall’ Amministrazione guidata da Palmiro Cornetta nel 2009. Lavori continuati e poi portati a termine con l’ Amministrazione Mennella. Attualmente viene utilizzato per eventi, convegni e concerti.