Questione “taglio del Bosco Chianca” al centro di un interessante incontro ieri sera presso il teatrino del Convento San Francesco. La serata, che ha visto la presenza di tanti cittadini, si è sviluppata attraverso tutta una serie di interventi. Ad aprirla il giornalista che ha sollevato il caso, Antonio Amorosi. Nel suo intervento il cronista ha sottolineato come questo polmone verde sia un po’ la storia di questo paese e come sia importante preservarlo anche dal punto di vista della difesa idrogeologica del territorio. Molto interessante l’ intervento dell’ avvocato Tommaso Errico che ha disquisito sugli aspetti giuridici del problema rifacendosi anche ad una regolamentazione della Regione Campania riguardante i boschi cedui. Secondo queste disposizioni i boschi cedui possono essere tagliati ogni 16 anni. Nel caso specifico di Bosco Chianca essendo passati oltre quarant’ anni dall’ ultimo taglio, avvenuto nel ’78, non è più classificabile come bosco ceduo, ma come bosco ceduo “invecchiato” ( le cosiddette fustaie) e che quindi rientra in una normativa del tutto diversa e soggetta a determinati vincoli e paletti. La serata ha visto poi altri interventi interessanti tra cui in collegamento da casa la dott.ssa Valentina Venturi, Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, dell’avvocato Dario Barbirotti e di tanti cittadini. Tutti hanno messo in evidenza come sia anacronistico il taglio di un bosco in modo indiscriminato, quando invece sarebbe stato semplicemente il caso di ripulire il sottobosco, tagliare le piante secche e creare sentieri per incentivare un certo tipo di turismo sostenibile.
Una questione spinosa per l’ amministrazione comunale guidata da Francesco Cembalo, ieri sera rappresentata dal presidente del Consiglio Comunale Francesco Amoroso e dall’assessore ai lavori pubblici Antonio Marra.
Sulla situazione creatasi è intervenuta anche l’ On. Maria Vittoria Brambilla (Noi Moderati) che ha presentato un’ Interrogazione al Ministro dell’ Ambiente e della Cultura