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Ospedale di Roccadaspide. Il sindaco e l’assessore alla Sanità scrivono a Voza e Sosto

Il sindaco di Roccadaspide, l’avvocato Gabriele Iuliano e l’assessore alla Sanità del comune, l’oncologa Daniela Comunale, hanno indirizzato una lettera alla dottoressa Nicoletta Voza, direttrice sanitaria del Dea di I livello che comprende gli ospedali di Eboli, Battipaglia e Roccadaspide e all’ing. Gennaro Sosto, direttore generale dell’Asl di Salerno, per denunciare, ancora una volta, la grave situazione del nosocomio rocchese causata dalla carenza di personale medico.

“Facciamo seguito alle numerose comunicazioni e ai tanti incontri già tenuti al fine di sollecitare l’immediata adozione dei provvedimenti di reintegrazione di personale medico presso il P.O. di Roccadaspide che ha oramai raggiunto livelli insostenibili” si legge nella nota degli amministratori comunali.

Iuliano e Comunale hanno lamentato la chiusura, sebbene temporanea, dei tanti reparti dell’ospedale della Valle del Calore, come Lungodegenza ed Ortopedia, e la disattivazione di servizi importanti ed essenziali che ha reso il presidio completamente esautorato di troppe funzioni.

“La difficoltà in cui è piombato il reparto di Cardiologia, sempre legata alla fuoriuscita di medici, è allo stesso tempo grave e insostenibile e mentre il Dea sta garantendo ausilio e supporto a presidi ospedalieri di altri territori, attraverso la previsione di turni a carico di personale medico in servizio presso il Dea, per il P.O. di Roccadaspide nulla di tutto questo accade. C’è bisogno, dunque, di un’urgente, seria e immediata razionalizzazione del personale medico che possa assicurare il funzionamento dei reparti” continua l’istanza inviata dalla casa comunale di Roccadaspide per sollecitare il potenziamento dei reparti di Medicina e Cardiologia e la riapertura dei reparti di Lungodegenza e Ortopedia.

Il primo cittadino di Roccadaspide e l’assessore alla Sanità, a conclusione della dettagliata nota, hanno invitato i vertici sanitari ad assumere, con la massima urgenza, i provvedimenti richiesti in modo da riequilibrare gli squilibri e le disparità, ritenuti ingiustificabili alla luce delle difficoltà in cui si trovano gli utenti e i cittadini del territorio, già penalizzati sul piano economico e sociale per la mancanza di servizi essenziali, a differenza di altre realtà territoriali.