Nell’estate del 2019 l’Asl di Salerno diffuse la notizia dell’attivazione del “Progetto Autonomia” ossia l’attivazione di cinque nuovi ambulatori dedicati al recupero di pazienti reduci da frattura del femore dal I al III mese dall’intervento, disabilità da ictus dal II al VI mese dall’insorgenza e trattamenti per ictus e disabilità neurologiche. Il Progetto Autonomia, attivo presso gli ospedali di Polla, Sant’Arsenio, Nocera Inferiore, Oliveto Citra e Roccadaspide, di fatto, a Roccadaspide, non ha mai visto la luce nonostante l’Ambulatorio di Recupero e Riabilitazione dell’ospedale della cittadina risultasse, appunto, tra le cinque sedi indicate per l’erogazione. Addirittura a Roccadaspide gli ambienti ambulatoriali che sarebbero dovuti essere destinati al progetto non sono mai stati attrezzati, ne messi in funzione nonostante sulle piattaforme dell’ASL tali servizi risultino accessibili tramite i medici di Medicina Generali, i fisiatri prescrittori dei Distretti Sanitari e dei Reparti ospedalieri di Neurologia ed Ortopedia e siano prenotabili dal luglio 2019. Prenotazioni a cui, in pratica, non seguirà mai una chiamata. Una situazione paradossale e grave se si pensa che l’accesso al servizio avrebbe permesso ai pazienti di potenziare in autonomia le richieste riabilitative migliorandone così la qualità della vita. A tal proposito, il vicesindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio, ha scritto un’istanza indirizzata al Direttore Generale dell’Asl di Salerno, Mario Iervolino, al Direttore del Dea di I livello, Mario Minervini e alla Responsabile del Progetto, Adele Paolino: “L’ospedale di Roccadaspide è l’unico che assicura assistenza sanitaria ad un territorio di circa 822 chilometri quadrati con ben 57.000 abitanti e nonostante a giugno del 2019 l’ASL Salerno comunicava sul sito ufficiale che da detta data i cittadini con frattura al femore, ictus e disabilità neurologiche avrebbero potuto usufruire del nuovo servizio riabilitativo, tale progetto, ancora oggi, risulta essere solo un progetto fantasma. L’ennesima beffa è che i terapisti, i logopedisti e i fisioterapisti assunti e parte degli strumenti sanitari destinati alla realizzazione del Progetto Autonomia a Roccadaspide, sono stati trasferiti a Polla e a nulla sono serviti i tanti solleciti inviati ai vertici della sanità locale dal sindaco, Gabriele Iuliano” ha affermato Auricchio ribadendo che questo modus operandi va contro il diritto alla sanità che seppur sancito dalla Costituzione, per gli abitanti delle aree interne del Cilento sembra non essere garantito nonostante le difficoltà che affrontano quotidianamente trattandosi di una fascia di popolazione dislocata su 21 comuni diversi e mal collegati tra di loro.